“Di fronte alla tragedia umanitaria in corso a Gaza, il tempo delle ambiguità è finito da tempo. La situazione continua a essere in drammatica e preoccupante evoluzione, con reiterati crimini e la fame come mezzo di annichilimento della popolazione. È doveroso per l’Unione europea muoversi ed effettuare un monitoraggio reale e costante sull’effettivo rispetto da parte del governo Netanyahu degli obblighi in materia di diritto umanitario e del rispetto dell’articolo 2 del’Accordo di Associazione UE-Israele che in realtà sono violati”
Lo scrive Nicola Zingaretti, capodelegazione Pd al Parlamento europeo, in una lettera all’Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas
“Torniamo a chiedere - prosegue la lettera -, come abbiamo fatto negli ultimi mesi e in particolare in un’interrogazione depositata il 17 luglio scorso, un’azione decisa della Commissione europea per porre fine alla tragedia umanitaria in corso. Il lavoro diplomatico che ha condotto per una soluzione concordata per sbloccare la situazione umanitaria, non ha portato a risultati. È urgente riconoscere ulteriori mancanze da parte del governo Netanyahu sulla reale attuazione degli impegni presi. Non possiamo attendere la pausa estiva per effettuare le misure necessarie a sanzionare la rottura di tali impegni: occorre una trasparenza massima nei confronti del Parlamento su quali misure di monitoraggio e controllo siano in corso. Ne vale della dignità delle istituzioni che rappresentiamo, oltre che ovviamente della pietà per la tragedia umanitaria in corso. Occorre un segnale chiaro e torniamo a chiedere come già fatto da mesi dal gruppo S&D e come forma di pressione di procedere alla sospensione dell'accordo di associazione UE-Israele. Non è più accettabile mascherarsi dietro le basi giuridiche e la previsione dell’unanimità - peraltro richiesta solo in alcuni aspetti dell’accordo di associazione. Le chiediamo formalmente di esprimere anche la propria posizione politica a nome dell’istituzione che rappresenta, visto il potere che detiene a nome anche degli Stati membri nell’esecuzione della politica estera dell’Unione”. “È necessario - conclude - quindi convocare immediatamente il Consiglio per condannare la scellerata politica del governo Netanyahu e valutare tutte le misure necessarie, comprese sanzioni nei confronti del Governo Israeliano, perché la strategia di condizionare l’aiuto umanitario alla sospensione dell’Accordo di Associazione si è dimostrata fallace e necessita pertanto di un cambio urgente di indirizzo politico degli Stati membri, prima ancora della prossima riunione informale in formato Gymnich prevista per fine agosto”