“Si è appena concluso il primo incontro sul dossier relativo ai Paesi d’origine sicuri, di cui sono relatrice ombra per i Socialisti europei.
Sarà un passaggio chiave per capire quale Europa stiamo costruendo. Il rischio dell’ennesima convergenza tra le destre in Parlamento per ipotecare le libertà, la dignità e i diritti delle persone migranti sotto il falso mito di una Fortezza Europa è più che concreto e ci batteremo per evitarlo.
Con la modifica del regolamento sulle procedure di asilo, la Commissione vuole introdurre per la prima volta una lista europea comune di Paesi di origine sicuri, stabilendo a priori i cittadini di quali Paesi saranno soggetti alle procedure accelerate di valutazione della domanda di asilo: significa ridurre drasticamente le tutele dei loro diritti fondamentali. Inserire tra questi Paesi, come ha fatto la Commissione, per esempio l'Egitto, la Tunisia e il Bangladesh dove sono documentate violazioni dei diritti umani, persecuzioni e discriminazioni, è una cosa ridicola e indegna.
Ed è quello che vorrebbe il governo Meloni per avvalorare la vergogna del modello Albania. Non possiamo permetterlo, la corte di Giustizia Ue si è detta già contraria a quel modello per errata applicazione del concetto di Paese di origine sicuro.
Ci batteremo per ottenere un testo normativo che abbia come stella polare il diritto internazionale e la tutela dei diritti delle persone migranti, ma serve massima attenzione anche da parte dell’opinione pubblica”.
Cecilia Strada, eurodeputata PD