Nella giornata di giovedì, al Parlamento Europeo, abbiamo discusso e votato una risoluzione sulla Direttiva Servizi Audiovisivi, minacciata ultimamente dall’amministrazione Trump.
Trump ha scelto di inserire la Direttiva nella lista delle barriere commerciali e minaccia di colpire le produzioni europee con una tassa del 100%. È un gesto ostile non solo verso l’UE, ma verso tutti coloro che credono in un settore audiovisivo forte, diversificato e indipendente.
Perché questa ostilità? Perché la Direttiva stabilisce regole chiare e giuste: le piattaforme come Netflix, Amazon Prime e Disney+ devono garantire che almeno il 30% del catalogo sia di produzione europea; rispettare limiti alla pubblicità, soprattutto per proteggere i minori; favorire la promozione e l’accessibilità dei contenuti culturali europei.
È proprio questa capacità di regolare nell’interesse pubblico che fa paura a Trump e a chi vuole imporre la legge del più forte. Ma noi non ci piegheremo.
Con questa risoluzione abbiamo riaffermato l’impegno a difendere la Direttiva come strumento chiave della sovranità culturale europea, abbiamo respinto ogni accusa di distorsione del commercio e difeso con forza questo scudo della nostra democrazia culturale.
La difesa del nostro patrimonio culturale non è negoziabile. Questa è una battaglia per l’indipendenza e la diversità culturale dell’Europa, per i nostri autori, per le nostre storie, per le nuove generazioni. È una battaglia che non intendiamo perdere.